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Piediluco

Piediluco sulla sponda del lago omonimo, è un borgo molto vivace, ricco di storia e di attrazioni turistiche. Un punto di riferimento per organizzare vacanze in bici alla scoperta di territori particolarmente vocati al cicloturismo.

Piediluco è un centro abitato sulle rive dell’omonimo lago. Il nome significa “ai piedi del bosco sacro”. La struttura risale al medioevo, stretta tra il lago ed il monte retrostante. Il lago ha l’aspetto di uno specchio d’acqua alpino.
Sopra al paese spiccano ancora i resti della Rocca del XI secolo.

Prima degli interventi idraulici effettuati dai romani, il lago Velino doveva espandersi su tutta la piana reatina comprendendo oltre al lago di Piediluco, quello di Ventina, di Ripasottile, il Lago Lungo e quello di Fogliano (ancora esistenti). L’intero invaso veniva alimentato dal fiume Velino e l’acqua per milioni di anni tracimava sul costone prospicente la sottostante Valnerina. L’acqua calcarea del Velino ha concorso alla creazione di uno sbarramento di “pietra sponga” (formazione calcarea simile al tufo ma molto più porosa, con cavità anche di grandi dimensioni).

Il Console romano Curio Dentato fece una grande opera di bonifica scavando nella roccia un canale a cielo aperto (di 2 chilometri) che faceva defluire le acque fino al ciglione di Marmore per poi precipitare nel sottostante fiume Nera dando vita alla Cascata delle Marmore, alta 165. Successivamente, dopo la fase medievale che aveva riportato la piana reatina alle condizioni pre-romane per la mancanza di manutenzione idraulica, lo Stato Pontificio nel †√œ secolo intervenne con nuove opere di bonifica che consentirono di ripristinare il flusso delle acque realizzando l’attuale ecosistema.

A Piediluco San Francesco si fermò varie volte tra il 1208 e il 1225, costruendo, con l’aiuto dei suoi fratelli, una capanna di canne e fango. Il termine “Convento” nasce proprio dalla funzione di questa capanna che serviva, alla fine di ogni giornata, per dare “convegno” ai frati per le preghiere.
Nel 1298 l’Ordine decise di insediarvi una comunità di frati che iniziarono la costruzione del santuario al centro del paese.
La ripida scalinata che conduce all’ingresso laterale della chiesa serviva a proteggere l’edificio dalle frequenti inondazioni medievali. All’interno è presente una reliquia del Santo, donata dai frati francescani del Sacro Convento di Assisi nel 2000, in occasione del Giubileo.

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