La ex ferrovia Spoleto Norcia non è tutta percorribile ma, per fortuna, il tratto più bello, più ricco di opere ingegneristiche di grande ardire come viadotti e gallerie elicoidali, quello che collega Spoleto a Santa Anatolia di Narco, è percorribile in bici.
Per vivere pienamente l’esperienza di questa che è considerata una delle ex ferrovie più belle d’Italia, vi proponiamo questo anello che può essere realizzato grazie al collegamento ferroviario tra Terni e Spoleto che consente il trasporto di bici al seguito.
Tenete conto che è necessario avere un impianto di illuminazione (anteriore e posteriore) efficiente e con una buona autonomia poichè le gallerie sono completamente al buio e una in particolare (la Caprareccia) è lunga 2 km. Prima di entrare in questa galleria è consigliato indossare una mantellina per proteggersi dal freddo, specialmente nelle stagioni calde.
Dalla Stazione Ferroviaria di Spoleto si prende viale Trento e Trieste e, a metà, sulla sinistra si incontra la Stazione della Ex Ferrovia. Si prende via Caduti di Nassirya e si arriva alla rotonda dove si prende a destra in via Pietro Conti e alla rotonda si prosegue dritti in direzione della Flaminia. Appena superato il sottopasso si prende a sinistra dove inizia la ciclovia.
Da questo momento si prosegue sul tracciato della ex Ferrovia che sale in modo costante, con una pendenza del 4% fino alla ex Stazione della Caprareccia che si raggiunge percorrendo un lungo viadotto.
Lasciata la Valle spoletina si affronta la galleria che è totalmente rettilinea e, per la sua lunghezza di 2 km, non si vede mai la fine. E’ anche popolata di numerosi pipistrelli, assolutamente innocui ma che vengono attirati dal rumore e dalle luci dei ciclisti). Usciti dalla galleria inizia il tratto più bello dal punto di vista paesaggistico perchè si scende verso la Valnerina con una pendenza costante del 4%, attraversando viadotti e gallerie elicoidali spettacolari.
A coclusione di questo tratto, poichè l’ultima galleria non è praticabile, è necessario prendere il sentiero (single track) sulla destra che aggira la galleria e si reimmette nel tratto successivo che porta fino ad incrociare la strada Valnerina dove c’era un ponte che è stato demolito, costringendo ascendere lungo un breve single track lungo la scarpata. Attraversata la SS Valnerina (trafficata) si accede al piazzale che precede la ex Stazione di Sant’Anatolia di Narco, trasformata in un ristorante e punto di accoglienza.
Si prosegue lungo il percorso in direzione Norcia fino a Castel San Felice dove si prende a destra per arrivare alla bellissima Abbazia di San Felice e Mauro. Si tratta di un complesso monastico benedettino di rara bellezza, con un buon ristorante e un ostello per dormire.
Da qui si prende il tracciato della Greenway del Nera in direzione Terni. La strada è sterrata e procede verso Sant’Anatolia di Narco. Prima dell’incrocio con la strada che permette la risalita verso il paese, sulla sinistra c’è una antica fontana dove fare rifornimento idrico.
La Greenway del Nera è tutta segnalata con cartelli direzionali e segnali di conferma, ed è facile seguirla senza perdersi.
Da Sant’Anatolia si procede in direzione Scheggino. La traccia segue la strada a traffico promiscuo, più agevole, ma seguendo le indicazioni della Greenway, si può prendere a destra un single track molto bello che porta anch’esso a Scheggino.
Il paese merita una breve escursione interna sia a sinistra lungo il canale della Val Casana, che sulla destra per visitare il Museo del Tartufo.
Si riprende la Greenway che corre lungo il canale centrale e, attraversata la porta medievale, prosegue in direzione Ceselli.
La segnaletica ci guida sempre ed è difficile sbagliarsi. Arrivati a Colleponte, nei pressi di Macenano, è possibile una deviazione dalla traccia per andare a visitare l’altra meraviglia benedettina costituita dall’Abbazia di San Pietro in Valle.
Proseguendo lungo la traccia si raggiunge l’abitato di Precetto che è parte di Ferentillo (sulla sponda opposta del fiume Nera).
Da questo punto in poi si lascia la Valnerina più selvaggia e si entra in un territorio più antropizzato ma anch’esso di grande fascino con i suoi centri arroccati e un’ampia pianura coltivata.
Il primo centro che si incontra e Arrone e subito dopo Casteldilago per poi arrivare al Belvedere inferiore della Cascata delle Marmore. Ai ciclisti, per evitare la galleria, è consentito il transito (ingresso gratuito) nel belvedere inferiore del Parco della Cascata per poi uscire dal cancello dopo la galleria e immettersi sulla ss Valnerina. Vi consigliamo vivamente di seguire questo percorso che dovrete fare a piedi con la bici a spinta così come previsto dal regolamento, ma ne vale veramente la pena.
La Greenway del Nera finisce qui. Ripresa la strada asfaltata si prosegue in discesa in direzione Terni per 7 km facendo attenzione al traffico. L’ingresso nella città è da Viale Brin che attraversa i complessi delle Acciaierie e della Fabbrica d’Armi.
Superati due semafori, e attraversato il ponte del torrente Serra, si è costretti a proseguire su via Curio Dentato per arrivare alla Stazione ferroviaria di Terni.
Da qui si riprende il treno per tornare a Spoleto in circa 30′.