Racconto dell’esperienza di viaggio
Ho percorso più volte questo anello in entrambi i versi, in stagioni diverse, con bici di vario tipo. So bene che è impegnativo ma l’ho proposto ad un gruppo di amici che, sebbene alle prime armi, si sono fidati e non si sono spaventati dal dislivello da affrontare.
In realtà, alla fine del tour mi hanno ringraziato molto sia per la bellezza dei luoghi sia per avergli fatto superare una prova che gli ha fatto capire che nulla è impossibile in bicicletta se solo si seguono semplici regole.
Ci siamo dati appuntamento alla Cascata delle Marmore dove c’è un grande parcheggio e siamo partiti imboccando subito la Greenway del Nera per evitare il traffico della ss Valnerina. Arrivati ad Arrone siamo saliti in paese per una sosta e un caffè prima di affrontare la salita.
Si tratta di una delle salite più impegnative della zona, non a caso individuata dall’Associazione Ciclisti Uniti per la Valnerina che l’ha selezionata e allestita con segnaletica, come “cronoscalata”.
Il segreto per affrontare salite di questo tipo (14km al 9%) è di partire lentamente cercando di trovare il giusto passo, senza forzare e senza aver fretta di arrivare. Pian piano ci si abitua al ritmo della pedalata cercando di respirare correttamente, senza affanno, e osservando quello che ci sta intorno: la natura, i suoni, gli odori, lasciando scorrere i pensieri per poi allontanarli ed immergersi nel “qui e ora” senza ansia di prestazione.
Questo, ovviamente, vale per tutti, ma in modo particolare per chi non ha mai affrontato prove di questo tipo in bicicletta.
L’esperimento è riuscito e tutti sono arrivati al traguardo intermedio di Polino, un po’ stanchi ma non provati e senza affanno. Polino ti regala una vista notevole sulla valle facendoti intravedere tratti di strada percorsi e ormai lontani.
Bella la fontana barocca che abbiamo potuto apprezzare stando seduti sui tavoli di legno messi a disposizione dal Comune per consumare un breve spuntino prima di affrontare l’ultimo tratto in salita.
A Polino c’è anche un bar ristorante con una buona cucina. In questa occasione ci ha solo rifornito di birre e caffè perché avevamo i nostri panini con pane “sciapo” di Terni e salumi della Valnerina.
La salita verso la Fonte è veramente bella con i suoi 6 tornanti che ti aiutano a salire cambiando punto di vista sulla valle e su Polino. Arrivati a Acquaviva, dopo aver fatto rifornimento di acqua freschissima e una foto sotto il cartello “finish” della cronoscalata, abbiamo ripreso il percorso verso Buonacquisto.
Arrivati nei pressi di un poggio scoperto da dove si gode la vista della Valle Reatina, Daniela (la nostra maestra di mindfulness dinamica) ci ha fatto sperimentare 10 minuti di meditazione.
Ripreso il viaggio, dopo una bellissima e ripida discesa su fondo un po’ sconnesso siamo arrivati a Buonacquisto, un piccolo borgo arroccato che abbiamo visitato brevemente per poi riprendere la discesa asfaltata fino a Piediluco.
Il borgo lacustre è una delle mete più gettonate dai ciclisti della zona ed è sempre piacevole anche una breve sosta prima di rimettersi in movimento in direzione Marmore e poi Papigno che abbiamo raggiunto attraverso la “corta”, un tratto di strada un po’ sconnessa che scende ripida dentro il paese e da dove si gode la stessa vista immortalata da Corot in un suo famoso dipinto.
Raggiunta la ss valnerina, segue un breve tratto trafficato fino alla Cascata delle Marmore il cui belvedere inferiore può essere attraversato a piedi dai ciclisti (senza pagare il biglietto di ingresso al Parco). Vale la pena fare questa breve deviazione chiedendo l’autorizzazione agli addetti nel box vicino al cancello.