Se vi piace l’avventura in bicicletta e la scoperta di territori poco esplorati, questo tour è per voi. Attraverso strade secondarie, tratturi, ciclabili e strade di campagna, partendo dal piazzale del belvedere inferiore della Cascata delle Marmore, si percorre un itinerario che ci farà conoscere alcuni siti archeologici di epoca romana di grande fascino, anche perchè inaspettati.
La stessa Cascata delle Marmore, conosciuta in tutto il mondo e immortalata da centinaia di pittori nel corso del tempo, è un’opera idraulica realizzata dai Romani per bonificare la piana reatina convogliando le acque del Velino sul fiume Nera. Nel 271 a.c. il Console Romano Curio Dentato fece scavare un canale (detto curiano) che tutt’ora viene utilizzato per dar vita allo spettacolare salto di 162 m.
I ciclisti possono attraversare la parte bassa del Parco della Cascata conducendo la bici a piedi per poi uscire direttamente dopo la galleria ed immettersi sulla strada valnerina che porta fino al centro di Terni, che dista 7 km.
Dopo aver percorso meno di un km, sulla sinistra c’è un piazzale e un ponticello che porta al Ponte del Toro, un manufatto anch’esso di epoca romana la cui funzione non è stata ancora ben decifrata. Interessanti le incrostazioni provocate dalle acque calcaree del Velino.
Arrivati a Terni e percorso il viale Brin che separa le due aree industriali occupate dalle acciaierie risalenti al 1884, e la Fabbrica d’Armi, al primo incrocio semaforico si prende a sinistra e si imbocca una ciclabile che ci porta fino al lungofiume. Alla rotonda si procede dritti e, superato il ponte sul torrente Serra, si imbocca la salita che porta al centro della città attraversando il corso principale (corso Cornelio Tacito, lo storico romano nato a Terni) e si arriva alla chiesa di San Francesco.
Appena superata la chiesa si prende a sinistra e si attraversa il Parco della “Passeggiata“, realizzazione ottocentesca sulle vecchie mura medievali e, prima di uscire, sulla sinistra si scorge l’Anfiteatro Fausto, un’altra opera romana ancora riconoscibile nonostante sia stata integrata in parte nel complesso del Duomo e della Chiesa del Carmine. Realizzato nel 32 d.c. (e, quindi, precedente al Colosseo) poteva contenere 10.000 spettatori.
Percorrendo via del Vescovado, prima di attraversare piazza del Duomo, si vedono sulla sinistra i resti delle mura perimetrali. Lasciata la piazza si percorrono alcune stradine del centro storico per attraversare Corso del Popolo e immettersi sulla ciclabile del Lungonera seguendo la quale si esce dalla città.
Il percorso ora prosegue su stradine secondarie in mezzo alla campagna. Si sale leggermente e si lascia la vista della Conca ternana. Attraversato l’abitato di Ponte San Lorenzo si procede in discesa per poi immettersi sulla strada che costeggia il lago Aia, nei pressi di Narni. Dopo una breve salita si prende a destra per scendere verso il Ponte di Augusto, l’altra imponente costruzione romana risalente al 27 a.c. che attraversava il fiume Nera. I resti del ponte, il cui crollo si ipotizza sia avvenuto a seguito di una inondazione poco dopo l’anno mille, sono stati immortalati da numerosi pittori del Grand Tour, il più famoso dei quali J.B. Corot ha dipinto l’opera che è conservata al Museo del Louvre.
Nei pressi del Parco del Ponte, che merita una sosta dopo aver attraversato il ponte di ferro, inizia il tratto della ciclabile delle Gole del Nera. Questa corre parallela al fiume ed è stata realizzata sul sedime della ferrovia dismessa che ora passa in galleria. Carattesistiche di questa ciclovia sono le due gallerie illuminate (si accendono al passaggio) e la ricca vegetazione che le fa da margine.
Poco dopo metà del percorso, nei pressi di un laghetto artificiale generato da una diga più a valle, si incontra sulla sinistra l’abitato di Stifone dove, poco più a valle, era localizzato il porto romano dell’antica Narnia, con annesso cantiere navale i cui resti sono appena visibili ma che testimoniano l’importanza che questo territorio rivestiva in epoca romana.
Da notare il colore blu cobalto dell’acqua per via delle numerose sorgenti sotterranee ricche di minerali tra cui il rame disciolto che determina la sua particolare colorazione.
Proseguendo il percorso la ciclabile finisce all’altezza di un’ampia ansa del fiume nei pressi della bella costruzione della centrale idroelettrica di Nera Montoro. Qui è stato realizzato recentemente uno spazio attrezzato dove è possible fare il bagno nelle limpide e gelate acque del fiume.
Si supera un breve tratto di strada a traffico promiscuo nei pressi della zona industriale per poi immettersi nella rotonda della strada che porta a San Liberato, pochissimo trafficata. Superato il cavalcavia si entra nella zona del lago di San Liberato il cui accesso carrabile è sbarrato da un cancello (ma basta suonare il campanello perchè si apra automaticamente). Si costeggia il lago e poi il canale e poi si prende a sinistra imboccando una strada di campagna, il cui primo tratto è asfaltato per poi diventare una strada bianca fino al Parco di Otricoli.
Immersi nella campagna coltivata per un tratto si costeggia l’autostrada ma ad un livello più basso così che questa non si percepisce. Si procede costeggiando per un breve tratto il fiume Tevere la cui portata è incrementata dall’acqua del fiume Nera che vi confluisce poco prima.
Ci si allontana dall’autostrada inoltrandosi nella campagna di Otricoli che si scorge in lontananza. L’ultimo tratto di strada, prima di arrivare al Parco Archeologico, è in salita con una discreta pendenza, ma è breve. Poi si prende a destra e si scende verso il Porto dell’Olio, l’antico porto romano sul Tevere dell’importante insediamento di Otriculum.
Sorto nel III secolo a.c. come importante centro commerciale per via del porto e della via Flaminia che lo attraversava, nei secoli successivi ebbe una grande espansione testimoniata dai resti dell’anfiteatro, del teatro e delle terme ancora visibili all’interno del Parco (accessibile a tutti).
Lasciato il Parco Archeologico, si sale verso l’abitato di Otricoli che domina le colline circostanti dove casali e abitazioni agricole sorgono spesso sopra i resti di antiche ville romane.
Le strade sono tutte secondarie e con traffico locale e si può apprezzare un bellissimo panorama dove spiccano i centri medievali di Calvi, di Poggio di Otricoli (sede di una bellissima rievocazione storica), di San Vito, Guadamello per poi arrivare a Narni, la città medievale che domina la Conca Ternana, ricca di numerosissime testimonianze storico artistiche di grande pregio.
Il percorso attraversa tutto il centro storico per poi scendere di nuovo verso il Ponte di Augusto e, superato il ponte di ferro, questa volta dirigersi a destra verso Narni Scalo. Poco dopo superato un cavalcavia si percorre un lungo tratto della pianura narnese fino a riprendere il percorso fatto all’andata nei pressi di Ponte San Lorenzo e attraversare nuovamente Terni attraverso la ciclabile che porta fino al centro e riprendere all’altezza di Piazza Tacito, via Mazzini e poi viale Brin che diventa poi la strada Valnerina che ci riporta alla Cascata delle Marmore da dove siamo partiti.